2000

 

 

2000 - UNA NUOVA VITA
 
 
Naturalmente dopo la partenza di mia moglie, non rimasi per molto tempo da solo, non so vivere da solo, ho forse una inconscia paura della solitudine, sta di fatto che dopo due mesi che mia moglie mi lascio’, conobbi la sorella di quella che mi secondava in cucina del ristorante, non passo’ molto tempo perché ci mettessimo insieme. Elda è il suo nome.
Con Elda abbiamo passato dei bellissimi giorni, è molto più giovane di me, ma non gli importa, io non volevo mettermi con lei per via della differenza di età, ma tenace e caparbia seppe farmi cambiare idea.
 
Lei mi secondo’ alla radio dove facevo delle trasmissioni dedicate agli italiani, porto’ al programma « Buona domenica » un tocco di giovinezza ad una trasmissione già di per sè divertente grazie agli ascoltatori che ci telefonavano la domenica, era la trasmissione che aveva il più grande “audit” della radio, Radio Alma, una emittente libera comunitaria, da li si trasmetteva in 5 lingue per le varie comunità. La trasmissione che preferivo era quella dove organizzavo dei dibattiti con ospiti dei due campi, in studio e in diretta, mi divertivo a mettere olio sul fuoco ed a spegnerlo quando diventava troppo invadente. I dibattiti erano basati sull’attualità. Altri programmi mi dettero molte soddisfazioni, uno fra i tanti era un programma dove mi ero imposto di aumentare l’audit delle trasmissioni culturali, generalmente evitate dalla massa, unendo cultura italiana, premi e partecipazione di massa alle trasmissioni in esterna e in diretta. Fu un successo enorme, il programma si chiamava « A passeggio per l’Italia » e consisteva a far conoscere l’Italia ai nostri connazionali. Per tre settimane consecutive durante due ore ospitavamo in studio delle persone che conoscevano bene la loro regione e ne parlavano durante la prima ora, nell’ora successiva chiamavamo al telefono i candidati che si erano messi in lista ed essi venivano interrogati a turno su quanto si era detto. Questo per tre settimane, mentre la quarta si procedeva ad una finale in esterna in un grande albergo dove i tre finalisti si contendevano il primo posto rispondendo alle domande scelte dal pubblico e che portavano sulla trasmissione di tutto il mese. Durante le finali ero coadiuvato da un grande amico anche lui animatore radio, il quale con la sua aria severa fungeva da Notaio.
L’interesse al programma era dovuto ai premi che consistevano in viaggi messi a disposizione dai vari sponsors, viaggi notevoli come fine settimana a Venezia, a Firenze, a Roma oppure una settimana in un grande albergo in Sardegna, ecc.
In altre trasmissioni ho avuto modo di intervistare vari artisti italiani, tra i quali posso citare Vasco Rossi, Laura Pausini, Angelo Branduardi, Jovanotti, ed altri forse meno conosciuti.
 
 
Non mancavano naturalmente le serate organizzate in favore della radio, serate alle quali gli italiani di Bruxelles venivano in massa, erano quasi tutti i nostri radio ascoltatori, venivano con le famiglie, con gli amici, ecc. Serate dove a volte dovevamo rifiutare gente per mancanza di posti. Eravamo tutti volontari, lo facevamo con vero piacere, a Bruxelles mancavano e mancano tutt’ora delle attività di questo genere, dove gli italiani si possono riunire, scambiare le idee, socializzare, perché le grandi città portano a chiudersi.   
 
 
Alla radio rimasi in totale per dieci anni e cio mi permise di ottenere la tessera di giornalista per di più accreditato presso la comunità europea e la NATO.  mi dovetti separare da questa attività ludica e volontaria per causa di trasloco, infatti con la mia nuova compagna decidemmo di andare a vivere al sud del Belgio, nelle Ardenne fra i pini e le foreste, in un paesino tranquillo, fuori dal chiasso e dall’inquinamento della grande Bruxelles dove vivevamo, Elda progettava da molto tempo di poter vivere in quella regione lontano dalla città, da parte mia avendo vissuto in Bruxelles per oltre trent’anni non mi dispiaceva affatto l’idea di andare a respirare aria pulita altrove.
 
Nel 2004 presi una decisione drastica, volli voltare pagina, chiudere con tutti e con il passato, tenni contatti solo con alcune persone, qualche rara persona che risento e rivedo con piacere, ma sono talmente poche che si possono letteralmete contare sulle dita di una mano. Chiusi con tutti perché a conti fatti, dopo il fallimento mi resi reso conto che la maggioranza di queste persone che consideravo amiche, erano solo degli opportunisti, infatti tutti o quasi, mi hanno chiusero la porta, nonostante io non avessi bisogno di loro, perché mai sono andato a bussare alle loro porte, e si sono sbagliati in pieno dandomi cosi l’opportunità di conoscerli, perché in fin dei conti il fallimento l’ho voluo io, é stata la mia scelta vista la situazione con mia moglie.    
Ora, 2006 ancora lavoro, e ne provo un vero piacere, potrei chiedere la pensione, ma cosa farei a casa tutto il giorno, mi sentirei inutile, ho ancora voglia di lavorare e ancora per molto,
Almeno fino a quando il lavoro mi darà ancora soddisfazioni e fino a quando la salute me lo permetterà.
 
 
Oggi 3 ottobre 2006, 62 anni, il mio principale, di soddisfazione me ne ha data una, augurandomi buon compleanno e offrendomi una bottiglia di Champagne, chiedendomi di lavorare per la ditta per almeno ancora 15 anni… (E’ matto) e annunciandomi di avere ordinato per me una nuova macchina alfine di non utilizzare la mia per rendermi al lavoro considerando che devo fare 1000 km alla settimana.
Debbo dire che non me l’aspettavo proprio.
Intanto pur lavorando, con Elda il tempo passa e non me ne accorgo, essa ha fatto rinascere in me la voglia di vivere serenamente, ha risvegliato in me il buon umore e l’allegria, mi ha fatto ritrovare me stesso, mi da la voglia di vivere che ad un cero momento avevo perso, mi ha fatto uscire dal tunnel dal quale non vedevo l’uscita.    
Ogni tanto rivedo i miei figli, nipotini e nipotine che ci vengono a trovare, passiamo la domenica insieme e via, la vita continua.
Noi, Elda, Cristina (la figlia di Elda), ce la passiamo bene, quando siamo stufi di stare a casa prendiamo la macchina e ci facciamo un giro, un giro che a volte diventa un lungo viaggio, non è la prima volta che decidiamo la sera che l’indomani si va in Italia.
 
 
Perché crearsi dei problemi ?, ne ho avuti abbastanza per crearne ancora, viviamo il presente, il futuro non si sa di cosa sia fatto, un amico mi diceva spesso « che c’è dietro l’angolo ? », é vero, non si sa cosa c’è, percio’ avanti.